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Angelo Siciliano
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Angelo Siciliano,

Angelomaria all’anagrafe,

nato a Montecalvo Irpino l’8 maggio 1946,

laureatosi in Economia e commercio, presso l’Università di Napoli nel 1970,

vive a Trento con la famiglia, dove è stato insegnante.

Ha fatto pittura e tenuto mostre d’arte. Ha pubblicato libri di poesia in lingua e nel suo dialetto irpino arcaico.

È incluso in alcune antologie. Giornalista dal 1989, fa critica d’arte e letteraria.

Ha divulgato sul web saggi etnografici sulla cultura orale del suo mondo contadino e

messo insieme un archivio della civiltà agro-pastorale locale, per una dozzina di libri da pubblicare.

Angelo Siciliano è giornalista pubblicista dal 1989.
Collabora a quotidiani  e pubblica articoli e disegni su alcune riviste. 

Indirizzo
Via delle Marnighe     n. 32
38.121 TRENTO    

Tel. 0461-231687

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Antonio Perna Scultore nell'antica Terra Sannitica Ricca Di Magie

La sua casa piena di sculture è diventata un museo grazie all'inaugurazione della Casa Museo della pietra il 4 agosto 2024 Link del video su YouTube: https://youtu.be/l8sjevnAhXc?si=fay9KFUlXTQbm1pn

 

(continua)


Nelle terre di confine tra Irpinia Nord-Orientale e Sannio occidentale
Da bambino fui come una “spugna”, che tutto assorbiva ascoltando parenti e amici di famiglia, da adulto imparai a conoscere le “Biblioteche viventi” del nostro territorio, i poeti-cantatori che vivevano come pastori-contadini, i braccianti, i dipendenti dei massari, uomini e donne, ad ascoltarli, a interrogarli, come facevano gli antichi con la Sibilla Cumana, ma privilegiando il passato, e con alcuni di loro si scorrazzava per il nostro territorio, ricco di miti, luoghi magici e storie antiche dimenticate o cancellate.

(continua)


Siciliano Silvestro, giovane contadino  e bracciante  comunista  nel 1945

RICORDO DI MIO PADRE IRPINO, SICILIANO SILVESTRO, GIOVANE CONTADINO  E BRACCIANTE  COMUNISTA  NEL 1945


Mio padre, Silvestro Siciliano
(21.11.1924 ­ 15.11.1949), contadino e bracciante comunista, fu amico di don Pietro Cristino (Montecalvo 1882 ­ 1962) (il `don', riduzione di donno, signore, dal lat. Dominus, titolo riservato a principi e sacerdoti, era un retaggio che gli Spagnoli lasciarono nei territori italiani di proprio dominio, per i gentiluomini e le persone di riguardo), socialista e orgoglioso antifascista di Montecalvo Irpino che il regime fascista teneva sotto controllo, segregandolo in casa quando si svolgeva qualche manifestazione politica importante o vi era qualche esponente della casa reale dei Savoia che girava per l'Irpinia.   
(continua)


Il 96° compleanno di Liberatore Russolillo

Oggi 28 maggio 2022, Liberatore Russolillo, organettista e cantatore, compie 96 anni.
Stamattina gli ho fatto gli auguri e ho scherzato come sempre con lui per telefono. Mi ha confidato che oggi sarebbe andato a pranzo col suo inseparabile organetto diatonico, che ora ha 144 anni, all’Agriturismo Regio Tratturo a Camporeale, nelle campagne di Ariano Irpino, gestito da suo nipote Rinaldo. Lui, in questo bel locale, che anch’io conosco bene, ha spesso suonato, cantato e fatto ballare ai giovani la tarantella montecalvese.
Per montare questo video ho utilizzato quattro foto e le riprese video, fatte dall’amica e compaesana Gina Narra alcuni giorni fa, nella nuova casa di Liberatore a Montecalvo Irpino, in cui si è trasferito da alcuni mesi dalla casa di campagna in contrada Sauda, dove è vissuto come contadino e ancora vi si reca, almeno una volta la settimana, per verificare che tutto sia in ordine.
Tra le tante cose che Liberatore, l’ultimo della ventina di miei informatori etnici della nostra civiltà contadina, racconta nel video, una riguarda l’antica sede del comune di Montecalvo Irpino che, a inizio del 1900, si trovava in Piazza del Purgatorio, alla destra della chiesa del Purgatorio, in quella parte del palazzo in cui vi è attualmente un bar, alle spalle del monumento.

(continua)


Cerimonia davanti alla Chiesa di San Gaetano

Mi fa molto piacere che don Giancarlo Scrocco, parroco di Montecalvo Irpino, abbia organizzato, il 18 agosto 2024, una cerimonia religiosa davanti alla chiesa di San Gaetano da Thiene, abbandonata da dopo il sisma del 1962, nella cui cripta dovrebbero ancora trovarsi le salme dei parenti per parte materna di S. Pompilio Maria Pirrotti (Montecalvo I. 1710 ­ Campi Salentina-Le 1766). Personalmente vivo a Trento dal 1973, ma scrissi diversi articoli sull'attività di don Teodoro Rapuano, fondatore del Museo Pompiliano, in una cui vetrina sono esposti diversi miei reperti: 26 medaglie sacre antiche, una piccola croce e 8 monete del `700. Nell'anno 2000, partecipai come relatore, con lo scrittore irpino Aniello Russo e l'archeologa Lucia Portoghesi, grande studiosa italiana di tessuti antichi, al convegno sul Giubileo 2000, organizzato dal comune di Montecalvo nei locali del palazzo dell'Ente Rosa Cristini.
(continua)


Il beato Felice da Corsano

Felice da Corsano (Corsano, ... – 20 settembre 1526) è stato un religioso e beato italiano, appartenente all'Ordine di Sant'Agostino.
Felice nacque nella prima metà del Quattrocento nel borgo di Corsano che, a quell’epoca, costituiva un'universitas autonoma nell'ambito della contea di Ariano nonché una parrocchia della diocesi di Ariano. Studente a Napoli presso gli Agostiniani di San Giovanni a Carbonara, divenne presto dottore in lettere e teologia nonché baccelliere, archivista e storico dello stesso Ordine Agostiniano. Nel 1470, unitamente ad alcuni suoi confratelli, si recò nella tenuta boschiva di Valle in Vincolis (estesa su 111 ettari) presso Deliceto, nel Subappennino dauno. In quel luogo, grazie al contributo del marchese Piccolomini, feudatario del posto, fondò il convento di Santa Maria della Consolazione con una chiesetta a pianta rettangolare, un chiostro e una grotta-rifugio con tre stanze che costituì il suo eremo. Conclusi i lavori padre Felice ritenne opportuno elaborare un progetto di riforma per il suo Ordine Eremitano di Sant'Agostino.
 
(continua)


Il contadino che cantò il 2 giugno.

Il pomeriggio di sabato, 29 luglio 2006, potrà essere ricordato per un evento importante, relativamente a quel che resta dei canti contadini montecalvesi. L’etnomusicologo napoletano Roberto De Simone, accompagnato da due collaboratori e dallo scrittore irpino Aniello Russo, è venuto a Montecalvo da Napoli, per registrare alcuni canti contadini. Personalmente li avevo già registrati negli anni Novanta. Lui aveva avuto modo di ascoltarli, tramite l’amico comune Russo, e si era dichiarato interessato ad alcuni di essi, in particolare quelli cantati da Felice Cristino, Pannucciéddru, e aveva espresso il desiderio di volerli registrare a sua volta, nell’ambito della ricerca che sta conducendo attualmente sui canti popolari nell’Irpinia e nella Campania.
(continua)


Apertura del Giubileo Pompiliano

Alle ore 17.00 di martedì 29 settembre 2009, ha preso avvio, dalla cappella del santo, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari convenute in Montecalvo Irpino, la celebrazione solenne di apertura del Giubileo Pompiliano, in occasione del Terzo Centenario della nascita di Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti, poi San Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote e religioso dell’Ordine delle Scuole Pie, nato a Montecalvo Irpino (Av) il 29 settembre 1710 e morto a Campi Salentina (Le) il 15 luglio 1766.Quest’anno che verrà e che vede uniti, da sentimenti di gioiosa fratellanza, l’Arcidiocesi di Benevento, di cui Montecalvo fa parte da sempre, e di Lecce, l’Irpinia, il Sannio e il Salento, sarà straordinario sia per gli eventi liturgici, spirituali e culturali che lo caratterizzeranno che per le iniziative pastorali e sociali, ispirate alla spiritualità pompiliana, che saranno intraprese.

(continua)


Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana

Il 17 luglio 2008 è stato inaugurato il Museo della Religiosità Montecalvese e della Memoria Pompiliana. È il primo museo del paese, con sede nel Palazzo Pirrotti di Montecalvo Irpino, casa natale di S. Pompilio Maria Pirrotti.Forse, tutto è iniziato o ha subito un’improvvisa e imprevista accelerazione il 16 marzo del 2001, quando, murate in un sottoscala di casa Pirrotti, agli operai intenti ai lavori di restauro dell’edificio non pare vero il rinvenimento di alcune statue lignee, che, seppure malridotte per le ingiurie del tempo, a un successivo e approfondito esame da parte degli esperti della Soprintendenza di Salerno e Avellino, sotto la direzione di Giuseppe Muollo, sono identificate come la statua della Madonna dell’Abbondanza, “Mamma Bella” per S. Pompilio, la statua di S. Lorenzo martire e il busto della Madonna Addolorata.


Chiusura Giubileo Pompiliano

Si era aperto solennemente il 29 settembre 2009.La figura di San Pompilio Prendeva avvio dalla sua cappella, nel giorno della sua nascita, il pomeriggio del 29 settembre 2009, presenti le autorità religiose, civili e militari convenute in Montecalvo Irpino, l'apertura solenne del Giubileo Pompiliano per il Terzo Centenario della nascita di Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti, poi San Pompilio Maria Pirrotti.Di nobili origini e con antenati napoletani, egli nasceva a Montecalvo il 29 settembre 1710 ed era ragazzo quando rimase affascinato dalle prediche di P. Nicolò Maria Severino di S. Pietro degli Scolopi di Benevento, giunto in paese per le prediche della Quaresima.

(continua)

 

articoli pdf

 gli amici di brusuglio.pdf

 lilia slomp ferrari poetessa di trento.pdf

 thomas stearns eliot nobel per la letteratura ed ezra pound.pdf

 maria dei duchi pignatelli di montecalvo irpino.pdf - priora del carmelo di vetralla

 wedding serenate - lèviti lèviti veli e fiori - a. Lomax a montecalvo irpino nel 1955

 premio “ichnet - culture viventi”, dal comitato per la promozione del patrimonio immateriale,
   ad angelo siciliano, per la sua attività artistica e culturale: raccontare il sud: memoria, pittura, suono,
   narrazione e poesia.

 mostra a martignano di 44 autori dell'argentario per la sagra di primavera 2012 -  ecomuseo
    dell'argentario.pdf

 le ottave in rima di pietro andrea matteoli_per gli arazzi del buonconsiglio.pdf

 haiku - argenziano & co in amici dell'haiku.pdf


LO  ZIO  D’AMERICA
Testo poetico con nota sull'emigrazione
Questo testo rispecchia più o meno fedelmente quel mondo di affetti divisi, patrimonio comune sino agli anni Sessanta del Novecento e raccontato durante i lavori nei campi o dalle donne alle fontane e ai lavatoi pubblici. Fino a quegli anni, qualche ragazzo o ragazza ancora partiva dal paese per l’America, dopo aver contratto matrimonio per procura con qualche discendente degli emigrati di inizio Novecento. Lo zio in questione è il mio prozio Pompilio Iannone.
Quando, una ventina di anni fa, chiesi a un mio amico, che aveva pure lui dei parenti americani, di tradurre in inglese questo testo, come aveva già fatto con un’altra mia poesia, mi rispose che, nonostante la bellezza struggente del contenuto, non se la sentiva. Aveva troppo rispetto per i parenti, ormai americani di seconda e terza generazione.
 (continua)

  LU  SAMMUCCHJU  Testo poetico sul sanguinaccio con nota sull'uccisione del maiale

Almeno all’inizio della propria esistenza, il maiale viveva in simbiosi con la famiglia contadina. Era in semilibertà e seguiva i padroni nella campagna. Fattosi più grande, era necessario chiuderlo in un porcile, róddra, e qui, salvo brevi momenti di libertà, era recluso sino alla fine dei suoi giorni. Se tendeva a scavare la terra col suo grugno, gli veniva applicato un fil di ferro alla punta del naso e ciò lo scoraggiava dal proseguire nella sua innata voglia di dissodatore, perché quel ferro a ogni affondo gli procurava dolore.
Il maiale era la riserva di proteine e di grasso per tutto l’anno per la famiglia contadina, grazie ai salumi, al lardo, alla ventresca e al guanciale salati, alle spalle, ai prosciutti e ai capicolli, che si appendevano ad asciugare alla pertica in cucina, e alle costine e soppressate sott’olio o sotto sugna, buone anche in estate.
 (continua)

IN IRPINIA LE FABBRICHE CHIUDONO, LA DISOCCUPAZIONE CRESCE, UNA VIABILITÀ PROBLEMATICA, I PICCOLI COMUNI NON CE LA FANNO PIÙ…
Il convegno di Cairano 7x, del 29 luglio 2011, nell’ambito de “I giorni di San Leone”, ha fatto il punto su una situazione drammatica: la politica e gli operatori culturali s’interrogano, si lanciano idee ma non bastano, non più soldi a pioggia ma i progetti latitano
La verde Irpinia… E ci si domanda: “Ma è sempre verde?”. E la risposta potrebbe essere: “Sì, ma ormai non è più il verde speranza!”. E ciò, purtroppo, accade in questa provincia, proprio ora, in piena globalizzazione, col panorama nazionale e quello internazionale assai compromessi e angustiati finanziariamente ed economicamente. E le speculazioni di nuovo la fanno da padrone. Non eravamo usciti dalla grave crisi del 2008 e ora ce n’è un’altra.
L’Irpinia ha da sempre paesaggi straordinari di colline con paesi arroccati, ruderi che ispirano tante storie e cunti del passato, tante montagne boscose. E poi fiumi e laghi: essa disseta da sempre la Puglia! Offre la sua salubrità ambientale, il silenzio ristoratore a chi è capace di staccare la spina dalle attività di routine, ambienti urbani postmoderni, frutto spesso della riedificazione disordinata nei post terremoti, tanti agritur, le sue cattedrali restaurate e nuovi musei.
(continua)
La scomparsa di Mariantonia Del Vecchio
     memoria vivente della Costa della Mènola a Montecalvo Irpino
Era la madre di Angelo Siciliano
Domenica, 24 luglio 2011, all’alba, ci ha lasciato Mariantonia Del Vecchio, vedova di Silvestro Siciliano e madre di Angelo, che ha raccolto la sua cultura orale. Era “’Ntunètta” per i tanti compaesani che la conoscevano. Avrebbe compiuto 89 anni il primo ottobre prossimo.
In febbraio 2006 era stata colta da un ictus, che le aveva in parte offuscato l’infallibile memoria, e da allora era costretta in carrozzella. Viveva in campagna col figlio Mario, o Pompilio, come è noto in paese, accudita amorevolmente dalla nuora Maria e dalle nipoti Elisa e Silvana.
Era una donna minuscola ma energica e iperattiva, e, prima di soccombere al male, un paio di volte la settimana percorreva le vie storiche del paese, con una cesta sul capo, per rifornire, a seconda delle stagioni, i suoi clienti, che poi erano anche i suoi amici, di frutta e verdura.
(continua)
 
 

ANNUNZIATA BLUNDO NON È PIÙ TRA NOI
   Era la vedova di Felice Cristino
Nunzia’!”, così la chiamava il marito, Felice Cristino, ad Annunziata Blundo. Ma per noi era “zi’ Nunziàta”, una bella donna contadina, alta, un portamento da matrona, una grande mamma per i tre figli, che ancora ricorrevano a lei, e nonna amorevole con tutti i nipoti.
Il marito se ne andò a 89 anni all’inizio di febbraio 2010. Lei, nata il 9 febbraio 1930, di anni ne aveva fatti 81 e li portava bene.
La loro vita era scandita dall’alternarsi delle stagioni, dalle siccità e dalle piogge talvolta dannose, dagli usi e costumi, di cui erano depositari e che sapevano trasmettere con naturalezza e cordialità a coloro che li frequentavano.
 
 
 
 
(continua)
Angelica
Poema contadino ottocentesco cantato
in dialetto irpino di Montecalvo Irpino
di 107 quartine
Trascritto, tradotto
e illustrato da Angelo Siciliano
  Informatori: Mariantonia Fioravanti e Felice Cristino
Postfazione di Giovanni Kezich
 
(Si cerca un editore nazionale)
 
               Storia d’un ritrovamento
Nel 1987 iniziavo a recuperare, trascrivere e ricreare la cultura orale del mio paese natale, Montecalvo Irpino. Ritenevo di poter risolvere l’operazione circoscrivendo la ricerca all’aspetto esclusivamente letterario di quanto gli antenati, per secoli, avevano ripreso dalla cultura ufficiale, prodotto o rielaborato autonomamente e sedimentato. In sostanza presumevo che tutta la questione si potesse risolvere semplicemente trascrivendo i cunti, i detti, le filastrocche, le maledizioni, ecc., dando valore preminente ai testi raccolti o ricreati.
 (continua)

ANGELO SICILIANO - UN PO’ DI POESIA - Sede RAI di Trento  (con proposta di lettura di 4 poesie di altri autori: S. Benni, N. Hikmet, G. Noventa e G. K. Gibran, e intermezzo musicale)

Paolo Toniolatti – critico letterario e autore di questa scaletta di lavoro, letta con Antonio de Castel Terlago – analizza 9 poesie di A. Siciliano che ha scelto personalmente.
 
LE COSE CHE DICO di Angelo Siciliano
 
Le cose che dico
sono confuse
ma le sento fortemente.
Se meditassi
le direi allo stesso modo.
 
da: Versi biologici, Tipografia Artigianelli, Trento 1977, pag. 7
 
Quasi una dichiarazione di poetica questi cinque versi. La prima poesia della raccolta “Versi biologici”, edita a Trento nel 1977, di Angelo Siciliano, insegnante, giornalista pubblicista, poeta e ricercatore della parola, pittore...
(continua)

Angelo Siciliano, poeta della memoria contadina - di Paolo Saggese
(Sul quotidiano Ottopagine di Avellino del 19.1.2011)
Resto ammirato di fronte alla produzione poetica, artistica e antropologica di Angelo (all’anagrafe Angelomaria) Siciliano, nato a Montecalvo nel 1946, e che, da una vita ormai, ha abbandonato con il “corpo” l’Irpinia. Nel 1965, infatti, aveva preso la strada per Napoli, in attesa di laurearsi alla “Federico II” in economia, poi il servizio militare, e dal 1973 si è trasferito a Trento, dove ha insegnato negli Istituti superiori e tutt'ora vive con la sua famiglia. Egli appartiene, dunque, pienamente a quelli che abbiamo definito i “poeti della diaspora”.
Del resto, lo stesso Siciliano, nella “Premessa” ad un fascicolo autoprodotto ed edito in quindici copie nel 2010, scrive: “Pur vivendo a Trento dal 1973, idealmente non mi sono mai separato dalla mia terra natale, Montecalvo e l’Irpinia. Solido permane il senso d’appartenenza alla civiltà mediterranea”.
(continua)

 
 




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 di

Angelo Siciliano

 

 
 

 

 

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