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La mostra in Torre Vanga di Trento,
inaugurata il 18 giugno con durata sino al 29 agosto 2010, presenta
un’ampia selezione di quadri provenienti dalla Quadreria dei
Cappuccini di Trento e dagli altri cinque conventi della Provincia
Tridentina di Santa Croce: a Rovereto, Arco, Ala, Condino e
Terzolas. Chiaramente si tratta di opere d’arte sacra e quattro sono
i secoli rappresentati, dal Cinquecento all’Ottocento compresi.
Questa esposizione è il frutto
della campagna di catalogazione di tutti i dipinti conservati nei
conventi trentini dei Cappuccini, che iniziò nel 1979, grazie
all’amministrazione della Provincia autonoma di Trento.
Contestualmente alla catalogazione
iniziava il restauro delle opere, che ha impegnato restauratori,
funzionari e tecnici, e ha consentito non solo di ridare nuova vita
ai dipinti ma ha restituito ad esse un’identità sicura.
Il catalogo è curato da Elvio Mich,
direttore dei restauri e funzionario della Soprintendenza per i beni
Storico-artistici, e attesta il riemergere, dopo anni di meticolose
ricerche, di personalità note, altre meno note o addirittura
sconosciute, che documentano sia la devozione che la committenza dei
Cappuccini, vale a dire gli appartenenti al movimento di riforma
nato nel 1525 nell’Ordine dei Frati Minori, per iniziativa di Matteo
di Bascio, e approvato con bolla pontificia dal 3 luglio 1528.
Se le chiese dei Cappuccini erano
caratterizzate dalla povertà e dal colore bruno dei materiali,
confacenti alla pratica della penitenza e al distacco dal mondo,
anche se era adoperata la foglia d’oro per guarnire il tabernacolo,
non è così per le pale d’altare o i dipinti come le stazioni della
Via Crucis o delle figure di santi e scene della loro vita. In
questi casi, non fa differenza che i committenti fossero i padri
Cappuccini o dei mecenati devoti, e gli artisti famosi o
sconosciuti, perché i dipinti si accendono di colori e lampi di
luce, come ispirati dal soprannaturale, e rivestono una funzione
didattica per la devozione e la preghiera dei fedeli.
Oltre alle opere esistenti si è
risaliti, grazie alla scoperta di notizie bibliografiche antiche,
anche a quelle sparite, distrutte o di ignota collocazione. In
questo modo si è dato un importante contributo alla storia dell’arte
trentina.
Fondamentale è stata la
disponibilità e la collaborazione della Provincia dei Frati Minori
di Trento, molto legata al proprio patrimonio artistico.
P. Modesto Sartori, Ministro
Provinciale, scrive in catalogo che, dopo il Concilio Vaticano
secondo, anche negli ordini monastici sono avvenuti cambiamenti
epocali e dal 2001, dopo una lettera del Ministro Generale, p.
Flavio Roberto Carraro, si è iniziato da parte dei Padri Provinciali
a nominare dei responsabili per la conservazione dei propri beni
culturali.
A Trento si è cominciato venti anni
prima rispetto al resto d’Italia e nella locale Provincia monastica
è toccato a p. Lino Giorgio Mocatti ricoprire tale incarico e ha
collaborato fattivamente con la Provincia autonoma di Trento. Così i
quadri, ritornati a nuovo splendore, sono stati ricollocati nella
Quadreria dei Cappuccini e ora esposti temporaneamente a Torre
Vanga.
Scheda del
catalogo
Il catalogo,
di 336 pagine, illustrato con immagini a colori e in bianco e nero,
contiene i testi di Franco Panizza, Assessore provinciale alla
cultura, Rapporti europei e Cooperazione, p. Modesto Sartori,
Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Trento, Laura
Dal Prà, Dirigente della Soprintendenza per i beni Storico-artistici
della PAT, p. Lino Mocatti, Responsabile Biblioteca Cappuccini di
Trento, ed Elvio Mich. Curato da Elvio Mich e Gabriele Weber è
stampato nel mese di giugno 2010 da Publistampa Arti Grafiche di
Pergine Valsugana (TN), per conto della Soprintendenza per i beni
Storico-artistici della Provincia Autonoma di Trento, al prezzo di
copertina di € 20.
(Questo testo
è fruibile nel sito
www.angelosiciliano.com).
Zell, 15 luglio
2010
Angelo Siciliano
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