Lorenzo
Dellai che, come si è detto, pose la prima pietra, estendeva il merito
dell’operazione anche ai politici che l’avevano preceduto, perché è stata
fondamentale la loro opera. Faceva notare che sono importanti la coesione
delle amministrazioni locali e gli investimenti che consentono di guardare
al futuro con fiducia. Accennava al fatto che il prossimo passo sarà il
recupero di Villa Vianini, situata non molto distante dall’hotel.Graziano Riccadonna parlava dei tre libri pubblicati per l’occasione. Uno è
suo, adeguatamente documentato, ed è il frutto di una lunga e attenta
ricerca. Spiegava anche che è stato ripubblicato il libro di Aldo Gorfer,
perché narra la storia delle Terme dalle origini sino al 1974.
Riferiva che Isabella Bossi Fedrigotti, autrice del romanzo Amore mio
uccidi Garibaldi, aveva ambientato una parte del libro proprio nei
bagni termali di Comano.
La
madrina della cerimonia, Isabella Bossi Fedrigotti, giornalista del
Corriere della sera, nonché vincitrice di un’edizione del
premio Campiello, faceva presente, quasi a scusarsene, che era la prima
volta che tagliava un nastro.
A
proposito della citazione di Riccadonna osservava che, con gli strumenti
professionali che lei si ritrova oggi, quella parte del romanzo che si
riferisce alle terme l’avrebbe scritta sicuramente meglio.
Si
dichiarava orgogliosa delle sue origini trentine, del senso d’appartenenza
alla propria terra e confidava che, ogni volta che vi fa ritorno, prova un
immenso piacere.
Mons.
Lorenzo Dalponte benediceva la nuova struttura oggetto dell’inaugurazione.
Era
convenuta per l’occasione molta gente che, alla fine della cerimonia, dopo
aver visto la mostra fotografica e curiosato nei locali dell’hotel, faceva
ressa per degustare le tante specialità, offerte sul lungo buffet che era
stato allestito per l’occasione, e brindare in modo degno.
Mostra fotografica.
Era
allestita una mostra fotografica intorno al piazzale antistante l’hotel.
Essa
abbracciava due secoli di storia delle Terme di Comano.
Nelle
foto erano presentati momenti importanti e ufficiali, che avevano avuto le
Terme come scenario, e momenti di vita normale attinenti alla quotidianità
delle cure termali.
Nel
primo caso erano riconoscibili personaggi come l’on. Aldo Moro,
accompagnato dall’on. Kessler, e Giovanni Spadolini in occasione di una
delle conferenze per “Trentino d’Autore”.
Nel
secondo caso erano le strutture o il personale delle Terme a fare mostra
di sé, vale a dire inservienti, infermiere e bagnine.
In una
foto vi erano i ciclisti del giro d’Italia, relativamente alla tappa del
10 giugno 1976.
Le
foto, in parte inedite, provenivano dall’archivio delle Terme di Comano e
dalle collezioni dei fotografi Luigi Bosetti di Ponte Arche, Vittorio
Parisi di Villa Banale e Umberto Torboli di Riva del Garda.
Di
notevole rilevanza sono da considerare le tante foto sulle terme, scattate
tra Ottocento e Novecento, dal noto fotografo trentino Giovanni Battista
Unterveger.
Il Nuovo Grand Hotel Terme di Comano.
Tutto
iniziò con la leggenda della Sibilla Comana, che il poeta Giovanni Prati
cantò nella sua ballata I bagni di Comano, con riferimento alla
fonte d’acqua termale.
Il
benefattore filantropo Giovanni Battista Mattei (1754-1826) di Campo
Maggiore, celibe e benestante, con testamento del 15 ottobre 1825,
lasciava tutto “il compendio delle Terme di Comano ai poveri della valle,
delle tre Pievi Lomaso, Banale e Bleggio, o come adesso si denominano
comuni di Campo, Stenico e Bono”.
Quest’anno
ricorre il 250° anniversario della sua nascita.
Al
posto del Grande Albergo Terme, edificio ottocentesco ristrutturato più
volte negli anni, oggi c’è Il
Nuovo Grand Hotel Terme di Comano.
L’albergo dei poveri, secondo albergo della Fondazione Mattei col nome di
“Comano”, era sulla destra del fiume Sarca, nella strettoia sotto la rupe,
e per motivi di viabilità fu demolito con decisione presa nel 1982.
La
Villa Vianini, poco distante dallo stabilimento termale e dal Grande
Albergo, porta il nome degli antichi affittuari gestori e si avvia ad
essere ristrutturata.
Le
specificità terapeutiche delle acque delle Terme di Comano riguardano la
cura delle malattie della pelle (psoriasi, eczema, dermatite atopica,
dermatite seborroica e acne), delle vie respiratorie, dell’apparato
circolatorio, dell’apparato renale, urinario e gastroenterico.
Il
Nuovo Grand Hotel Terme di Comano, a quattro stelle, ha arredi
sofisticati, sale di ristorazione eccellenti, camere con ogni tipo di
comfort telematico, mediatico e acqua termale in vasca.
Sono
previsti trattamenti cosmetici e curativi, massaggi, impacchi e fanghi.
È
dotato di una sala conferenze.
È
inserito nel Parco Termale secolare, con magnifici alberi, per passeggiate
rilassanti e rigeneranti, tra gli splendidi percorsi ricchi di fiori,
disegnati a ridosso del Sarca.
I tre libri editi a
cura dell’ACTC.
Il
primo dei tre volumi, curato da Graziano Riccadonna e intitolato Gli
statuti, contiene gli statuti delle Terme di Comano e ripercorre la
loro storia, soprattutto dal punto di vista giuridico. È diviso in tre
parti.
Nella
prima parte, “La storia statutaria”, abbraccia un arco di tempo che va dal
1967, anno dell’approvazione dello statuto della Fondazione G. B. Mattei,
con delibera della Giunta regionale n. 2593, al 1996, anno
dell’approvazione dello statuto dell’ACTC, Azienda Consorziale Terme di
Comano.
Nel
1979 era stato istituito il consorzio dei sette comuni delle Giudicarie
Esteriori per la gestione delle Terme di Comano: Bleggio Inferiore,
Bleggio Superiore, Dorsino, Fiavé, Lomaso, San Lorenzo in Banale e Stenico.
Nelle
altre due parti del libro sono riportati gli organi amministrativi e le
statistiche delle prestazioni effettuate a favore dei frequentatori delle
Terme: visite mediche, bagni termali, inalazioni e idromassaggi.
Il
secondo libro, intitolato Le Terme di Comano, è una riedizione in
copia anastatica del volume scritto da Aldo Gorfer e pubblicato nel 1976.
Indaga
la vita del filantropo Giovanni Battista Mattei, benefattore delle Terme.
Parla
del poeta Giovanni Prati di Dasindo, nato però a Campo nel 1814, perché la
sua famiglia aveva trovato ospitalità presso il locale convento. Ne cita
il poemetto che dedicò al Mattei e anche la ballata I bagni di Comano,
dedicata alle Terme, in cui le chiama “L’antro della Sibilla”.
Si
sofferma sulle scoperte archeologiche fatte in loco. Grazie ai reperti
rinvenuti si è appurato che le Terme erano frequentate già in epoca romana
imperiale, ma poi furono dimenticate.
Parla
poi della loro riscoperta e del turismo romantico.
Illustra le vicissitudini che ne contraddistinsero la gestione, anche tra
tante contraddizioni.
Descrive infine le nuove Terme, progettate nel 1970 in collaborazione tra
l’ing. Renato Marchi di Trento, per le strutture murarie, e l’arch.
Antonello Marastoni di Bolzano, per la disposizione interna e
l’arredamento.
La posa
della prima pietra avvenne il 23 maggio 1972 e lo stabilimento termale era
inaugurato nel 1976.
Il
terzo libro, SALUS PER AQUAM Le nuove Terme di Comano, è di
Graziano Riccadonna.
Esso
inizia laddove si era concluso il volume di Aldo Gorfer e si sofferma sui
cambiamenti che hanno caratterizzato le Terme di Comano in questi ultimi
trent’anni, dal 1974 al 2004.
Vi è
un’attenta disamina del termalismo che, da pratica curativa esclusiva di
una fascia circoscritta della popolazione, diviene nel tempo fenomeno
quasi di massa e la gente, oltre a ricercare il benessere psicofisico,
coglie l’occasione per fare turismo e visite culturali.
Gli
argomenti trattati sono distinti in quattro parti.
Se
nella prima parte è l’aspetto della proprietà e della gestione delle terme
ad essere scandagliato, nella seconda si analizza l’evoluzione delle
strutture termali per meglio rispondere alla nuova filosofia curativa.
La
terza parte elenca i rapporti tra le Terme e l’arte, la poesia e la
letteratura, grazie alle mostre, allestite negli anni nei locali delle
Terme, e ai dibattiti e conferenze tenutisi nell’ambito della
manifestazione “Trentino d’Autore”, cui hanno partecipato personaggi di
spicco della cultura e del giornalismo nazionali, e scrittori e
giornalisti locali.
Nella
quarta parte vi sono riportati tutti coloro che hanno diretto le terme in
questi anni passati.
Correda
il libro una tavola prospettica comparata della storia delle Terme.
*Articolo per la rivista trentina JUDICARIA.
Zell, 24 luglio 2004 Angelo Siciliano
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