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  ALTIRPINIA n. 17 del 30 settembre 2004.

FERMENTI: La critica del Prof. Giuseppe D'Errico

Il volume 7 di FERMENTI, l’antologia di poeti italiani contemporanei edita dal Libro Italiano World- Ragusa-2004-e12, accoglie quindici liriche di Angelo Siciliano, distinte tutte da una dolente visione della vita e da una tormentata coscienza dell’uomo scorto nel turbinoso fluire della storia.Il poeta coglie nei suoi versi, al di là del cangiante alternarsi dei fenomeni in cui si proietta e sovente si smarrisce la nostra vita, la trama segreta ed essenziale che interessa l’eterno e il caduco, il divino e l’umano, l’ideale e il reale in un dramma che sempre si rinnova e ripropone, nuovo ed antico al tempo stesso, aperto ad accogliere le sempre rinascenti illusioni umane di eternità ed onnipotenza.Tutto è luce, allora, ai nostri occhi che, però non l’intendono più perché, ignari dell’ombra, non hanno più la consapevolezza e la coscienza del limite; vale a dire che tutto ci è chiaramente comprensibile eppure tutto ci resta arcano ed ignoto.Il divino si fa storia ( vedi le liriche ARCHEOLOGIA DIVINA- PADRE E MADRE ) e la storia volge alla SCRISTIANITA’ e al MERCATO DELLE PULCI, altre due liriche, mentre nell’ARCHEOLOGIA DEI RIFIUTI e in GROVIGLIO ANTICO si ripropongono echi lontani di vita che spengono in orizzonti senza più cielo.
Il mito remoto ( vedi la lirica DOPO IL RATTO D’EUROPA), colmo di sangue e di pena, è alla radice di un secolo “lungo più di un incubo infinito” ( si veda la lirica XX° SECOLO) e LA GUERRA è generatrice di morti senza una vera ragione (“Per chi?....Per cosa?), mentre nella lirica COZZARE DI STELLE, in un universo sconosciuto forse proprio perché esplorato e scoperto, un PIONEER 10 va “ad incontrare non si sa” chi, e l’uomo tragicamente si illude di aver conseguito l’eternità con la clonazione. Una riflessione esistenziale unitaria e, come si vede, accorata e disincantata, si fa per questa via canto di dolente umanità, e le immagini richiamate non lusingano o brillano ma dicono e suggeriscono verità a lungo ignorate.
Queste poesie, invero, sono colme di un pensiero che non solo discetta razionalmente ma medita e soffre, riflette e comprende, intende ed ama.
Il canto che nasce è sintesi di vita ed in questa sintesi è il suo messaggio lirico più vero e più significativo per l’uomo di oggi dimidiato tra un amaro scoramento di essere ed un inconfessato sogno di amore e di bontà sotto cieli infiniti.

                                                                          Giuseppe d’Errico

PADRE E MADRE

Ermafrodita era Dio
fecondava e allattava
padre e madre insieme
miliardi di semi
molti di meno
i capezzoli.
Un Padre maschio
tutto poteva:
chiedetelo alle femmine
denigratrici dei maschi.
Dio era femmina
con seni stravaganti
dilatati all’inverosimile
e latte abbondante:
chi non crede
ammiri i derivati
di quel latte cagliato.
Una notte a Betlemme
attuò la separazione
del tempo e dei ruoli.
Ora ci sono la banca del seme
e la banca degli ovuli
e i profilattici
stampati ad arte
sono tutti col buco. 

Zell, 7 febbraio 1994
Angelo Siciliano

 

PIONEER 10

Trent’anni e continua il viaggio
per miliardi di miglia e miliardi
la sonda recante targa degli umani
ambo i sessi rappresentati e il sistema
di provenienza infinitamente lontano
e un bip bip ormai appena distinguibile.
Chi andrà ad incontrare non si sa forse uno
senza pregiudizi o il Creatore che s’è scordato
di una creatura o figlio ignoto in ogni modo
fardello non scomodo chissà forse
non significante esperimento
marginale ad un disegno ancora
di mano non sfuggito.